La recente sentenza della Corte d’Appello di Firenze (n. 66 del 30 gennaio 2024) ha dichiarato il diritto al riconoscimento dell’anno 2013 ai fini della progressione di carriera. Il Ministero ha impugnato la decisione della C.d.A. di Firenze, ma nel mese di giugno 2024 la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’Amministrazione, con l’ordinanza n. 16133/2024 dell’11/06/2024, ha chiarito che anche il servizio prestato nell’anno 2013 dal personale docente ed ATA deve essere considerato al fine del riconoscimento giuridico di una superiore fascia stipendiale di inquadramento.
Si attende, tuttavia, una ulteriore pronuncia della Corte di Cassazione sul ricorso proposto dal MIUR avverso la sentenza della Corte di Appello di Firenze, che potrebbe fornire un quadro maggiormente approfondito rispetto a quanto emerge dall’ordinanza della stessa Cassazione del giugno scorso. In base alla sentenza della Corte di Cassazione sarebbe auspicabile, comunque, che il Ministero adottasse le misure necessarie per restituire il dovuto al personale coinvolto, ma per procedere in questa direzione occorrerebbero molti soldi (si stimano siano necessari 2 miliardi di euro).
Ricordiamo, infine, che una causa presso il giudice del lavoro può comportare la condanna alle spese in caso di soccombenza in giudizio.
I nostri consigli nel comunicato allegato.
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