Il nostro giornale segue da molto tempo, con attenzione e tenacia, il tema della privatizzazione dell’istruzione; condizione che è cominciata quasi in sordina ormai da decenni e che via a via ha accelerato la sua corsa. L’inizio è stata l’autonomia delle scuole, a cui è stato concesso di differenziarsi una dall’altra per programmi e organizzazione, si è parlato di “ libertà”, ma si trattava di libertà delle scuole e non nelle scuole. La parola libertà carica di significato politico ed emotivo è stata il grimaldello con cui il neoliberismo si è insinuato nei pensieri e nelle azioni delle persone. Tutto è concesso al soggetto, illuso di essere libero. In verità è prigioniero di un panottico, che lusingandolo, lo condiziona sempre di più e lo asserva ai suoi obiettivi: rendere tutto oggetto di mercato, anche i diritti della cittadinanza.
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Il nuovo numero di Professione Docente di maggio 2024
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